Vincenzo Napolitano è un artista che più d’ogni altro riesce a dare coscienza alla pittura astratta dandogli la facoltà di permeare l’interiorità stessa della persona che, nella pittura di Napolitano, diventa immagine di un percorso interiore, come se la forma fosse l’involucro e il colore l’anima che la forma tenta di contenere. Se nel dopoguerra si era definita una crisi della riconoscibilità del linguaggio, Napolitano è colui che ha per- seguito una ricerca di superamento della forma proponendosi di raggiungere con il colore e una tecnica formidabile, finalità di ordine etico e spirituale. Le opere di Napolitano sono la traccia di un percorso che inizia partendo dall’immagine per accedere al liquido cromatico, primigenio, embrionale. La sua pittura è una splendida analisi che porta a riflettere sulla distinzione tra caos e disordine. In questo artista l’apparente confusione di colori è il caos da cui prende forma il pensiero che diventa immagine, creazione, creatività. In quest’opera l’energia magmatica dei colori messi con il lavoro sapiente ed esperto di chi sa accostare toni complementari a quelli neutri si unisce al movimento della sagoma di Musardo e il tutto, nella sinergia che Artisse ha saputo compiere, acquista una dinamicità nuova, più intima.
Alberto D'Atanasio